
Una Giovanna d’Arco novecentesca guida l’Armata Rossa alla conquista dell’Occidente.
Tra Storia e distopia, un romanzo visionario inedito in Italia.
E Mac Orlan! Con La Condottiera Elsa
aveva previsto tutto, messo tutto in musica
con trent’anni di anticipo.
L. F. Céline
All’indomani della Rivoluzione d’Ottobre, liquidata la resistenza della cosiddetta Armata Bianca rimasta fedele alla monarchia, l’Armata Rossa, alleata a un risorto esercito cinese, volge il suo sguardo e il suo desiderio di conquista a ovest: la Germania prima, e poi la Francia. L’obiettivo finale è infatti Parigi, far sì che i cavalli dei suoi cosacchi e dei suoi «gialli» alleati e compagni possano abbeverarsi nella fontana di Place Vendôme e galoppare dai Campi Elisi all’Arco di Trionfo… E così sarà. Al comando di questa invasione da oriente nel cuore dell’occidente decadente e borghese, c’è un bel cavaliere biondo e di sesso femminile, bionda e bella, dunque, la Condottiera Elsa, idolatrata dai suoi soldati, coraggiosa e spietata, una Giovanna d’Arco materialista che proviene dalla steppa… Pubblicato nel 1921, La Condottiera Elsa sarà il romanzo sempre citato e sempre ammirato da Céline, ovvero i suoi peggiori incubi messi su carta, il Finis Europae sancito dalla marea «rossa» e dalla marea «gialla» che di colpo sommerge il vecchio ed esausto Continente… Ma nello scriverlo, il suo autore, Pierre Mac Orlan, va oltre il semplice romanzo distopico o di fantapolitica. Con perfetta conoscenza della storia ci guida lungo i sotterranei della propaganda di massa e delle allucinazioni ideologiche, e ci fa conoscere il complicato rapporto fra vincitori e vinti, nonché il potere di seduzione e di corruzione che una civiltà morente riesce comunque esercitare su una barbarie che si crede sana e che ne vorrebbe prendere il posto. Visionario e ironico, crudele eppure capace di speranza, La Condottiera Elsa ci mette di fronte a un nostro possibile futuro
Pierre Mac Orlan (al secolo Pierre Dumarchey, 1882-1970) è un esponente di punta di quella narrativa francese (Paul Morand, Blaise Cendrars, Saint-Exupéry, André Malraux) che nelle sue opere raccontò il cosmopolitismo, gli incontri e scontri fra popoli, la modernità tecnologica e il cambio di prospettive che segnarono il periodo tra le due guerre mondiali. Soldato nelle trincee del ’14-’18, reporter nella Germania occupata del 1919, Mac Orlan conobbe con la sua prolificità un grande successo letterario. La condottiera Elsa, pubblicato nel 1921, vinse l’anno seguente il Prix de la Renaissance. Tra i suoi libri ricordiamo Il porto delle nebbie , Piccolo manuale del perfetto avventuriero , La bandera e Il canto dell’equipaggio.
Traduzione Leopoldo Carra
Postfazione Stenio Solinas
I edizione italiana
La pubblicazione di quest’opera è stata curata e realizzata da Manuel Grillo e scelta da Stenio Solinas nelle vesti di direttore editoriale.
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