FRA I LIBRI DI STORIA
E UN CAPOLAVORO
DELLA LETTERATURA DI VIAGGIO
di grande saggezza.
Simon Winchester
Lo si legge per un piacere squisitamente letterario
e per la gioia di incontrare uno spirito
elisabettiano alleato a una mente moderna.
Vita Sackville-West
L’invasione del Tibet nel 1904 è uno degli avvenimenti più incredibili della storia imperiale britannica. Concepita da Lord Curzon come una mossa strategica all’interno del Grande Gioco – il colossale scontro in atto fra Londra e la Russia zarista per il dominio dell’Asia centrale – fu condotta maldestramente e sulla base di debolissime motivazioni. Guidata da Francis Younghusband, soldato, esploratore e mistico, la missione politico-militare incappò nel fuoco diplomatico incrociato della Cina e della stessa diplomazia inglese e terminò nella vergogna e nel risentimento misto a disgusto dello stesso Younghusband. Nel ricostruire magistralmente questa avventura e i suoi protagonisti, a volte carismatici, spesso grotteschi, Peter Fleming illumina quello che oggi è visto come un momento chiave in quel Grande Gioco i cui echi continuano ancora a risuonare all’interno del suo spazio geopolitico. Lo fa, come egli stesso racconta, “dall’interno”, e non semplicemente da storico. Perché, eccezion fatta per i suoi attori principali, nessuno come lui può vantare una conoscenza di prima mano, frutto di viaggi, vagabondaggi, esplorazioni, di quel centro-Asia fatto di altipiani e montagne, monasteri buddisti e laghi salati, venti aspri, pony dal pelo scarruffato, gente rozza, voci che girano intorno ai fuochi di sterco di yak…
La pubblicazione di quest’opera è stata curata e realizzata dall’editore Manuel Grillo e scelta da Stenio Solinas nelle vesti di direttore editoriale.
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