JUAN BELMONTE• MANUEL CHAVES NOGALES • EDIZIONE NUMERATA • Prenotazione

24,00

246 disponibili

Una testimonianza acuta e fedele di un’epoca, un capolavoro frutto dell’incontro di due persone straordinarie:
Juan Belmonte, fondatore della corrida moderna, e Chaves Nogales, uno dei più importanti giornalisti spagnoli della prima metà del XX secolo.

 

Una biografia che si legge come un romanzo.
Javier Marías

 

Grazie al potere della scrittura, Nogales ha fatto di Juan Belmonte non un torero, ma un personaggio letterario, riscattandolo dal suo tempo e proiettandolo in un eterno presente.
Alberto González Troyano

 

Juan Belmonte matador de toros, di Manuel Chaves Nogales, che per questa nuova edizione si avvale della traduzione e della cura di un aficionado di eccezione come Matteo Nucci, è in assoluto la più bella biografia su di lui mai pubblicata. Giornalista di punta, colto e brillante, Nogales era perfettamente consapevole di quanto quel mondo rappresentasse una certa Spagna e del resto per pittori, scultori, poeti e romanzieri spagnoli la corrida è stata sempre una grande passione. Da Goya a Zuluaga a Picasso, da de Alarcón a Bergamin a Machado, a Garcia Lorca, da Savater a Barceló a Perez-Reverte l’elenco è imponente e arriva sino ai nostri giorni. Juan Belmonte non era solo un torero, ma un tipo umano, un emblema, era il bambino senza nemmeno la licenza elementare che per descrivere l’andare e venire del toro intorno alla muleta citava «l’aria soave dei lenti giri» di cui parlava il poeta Rubén Dario. Sapeva da dove veniva, conosceva i bisogni della povera gente, incarnava l’idea e la possibilità di una Spagna diversa, più umana e più giusta. Raccontato in prima persona, come se fosse lo stesso Belmonte a prendere la parola, Juan Belmonte matador de toros ha l’andatura di un romanzo picaresco, sincero, umano, allegramente malinconico, gonfio di vita, scritto con uno stile trascinante.

Manuel Chaves Nogales (1897-1944) fu una figura di spicco nella Spagna intellettuale del primo Novecento. Giornalista scrittore, liberale per indole e convinzioni politiche, direttore di «Ahora», il quotidiano repubblicano vicino al presidente Manuel Azaña, lo scoppio della guerra civile lo costrinse all’esilio in quanto “perfettamente fucilabile”, come scriverà, dalle due parti in lotta quella comunista e quella fascista… Da Parigi, dove si era rifugiato, nel 1940, dopo l’invasione tedesca della Francia, riuscì a partire per Londra, dove morì nel 1944. Fra i suoi libri, Lo que ha quedado del imperio de los zares (1931), El maestro Juan Martinez que estaba allì (1934), A sangre y fuego. Héroes, bestias y mártires de España (1937). Di lui in italiano è uscito Agonia della Francia (2014).

Collana Isole nella corrente
Traduzione e cura di Matteo Nucci
Inserto fotografico
Euro 24,00 / Pagine 350
Brossura cucita filo refe con bandelle
Edizione numerata
ISBN 9791281519350
Uscita giugno 2025

QUESTA EDIZIONE SPECIALE DE JUAN BELMONTE É STATA IMPRESSA PER GLI AMICI DELLA SETTECOLORI IN TRECENTO ESEMPLARI CONTRASSEGNATI DA NUMERI ROMANI.

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